mercoledì 20 aprile 2011

Fulvio Moneta Caglio de Suvich



Fulvio Moneta Caglio de Suvich

Milanese 46 anni sposato con Maria Carolina dei conti Agliardi, due figli Giovanni di otto anni e Matilde di sei

La sua Famiglia appartiene alla storia di Milano. I Moneta infatti furono intorno all’anno 1000 Capitani di porta Romana e Decurioni della città. Un Moneta come scrive Galvano Fiamma partecipò alla Prima Crociata e un Moneta fu con Alberto da Giussano combattente a Legnano. Tris nipote di Ernesto Teodoro unico premio nobel della Pace italiano.

E’ dottore commercialista e avvocato, lavora presso il suo Studio in Milano. Laureato all’Università Bocconi di Milano in economia aziendale, all’università Insubria di Como in giurisprudenza e all’università di Valencia in derecho.

Attivo da sempre in politica dove ha iniziato giovanissimo a Roma nel Fronte della Gioventù rifondando la sede Parioli del Fronte. Trasferito a Milano è stato tra i primi aderenti di A.N. fondando il primo circolo Vilfredo Pareto e primo responsabile dei giovani di A.N. di Milano. Eletto per due volte nella Circoscrizione 1 di Milano ha ricoperto la carica di Presidente della commissione Sport e Giovani, è stato capogruppo prima di A.N. e poi del Pdl.

Si è occupato da sempre di cultura come Segretario del Santo Sepolcro e di svariati circoli culturali organizzando manifestazioni soprattutto a carattere storico. E’ socio di vari circoli quale l’Unione di Milano la Caccia di Roma, la Storica Lombarda di Milano, l’associazione Archivistico Genealogica dei Nobili Lombardi di Milano di cui è anche Revisore. Cavaliere di Onore e Devozione dell’Ordine di Malta è stato Consigliere e Tesoriere della Delegazione di Lombardia e Cavaliere dell'Ordine Dinastico Religioso Militare dei Santi Maurizio e Lazzaro.

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Di seguito il suo manifesto elettorale

Intendo ricandidarmi per portare avanti le mie battaglie che sono anche le vostre. Difesa dei valori della tradizione, della famiglia, valorizzazione della nostra storia e della nostra cultura. Ma la politica in zona significa soprattutto rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini residenti. Il centro storico è un’area molto particolare perché è quella su cui è nata e si è sviluppata nei secoli la nostra città e che racchiude la sua storia, la sua architettura, i suoi monumenti. Va quindi difesa, preservata e abbellita. Milano deve essere una città e un centro storico a misura di famiglia e soprattutto dei bambini. Quindi sì alla tutela del verde, alla diminuzione dell’inquinamento, all’aumento delle aree attrezzate per i giochi, alla valorizzazione dei monumenti ad una mobilità sostenibile. Sì al sostegno alla cultura soprattutto attraverso la collaborazione con le associazioni che si occupano di Milano e della sua storia. Sono quindi a chiedere ancora il vostro voto perché vinca la Milano della Tradizione e del Futuro. Vi ricordo che per votarmi è necessario barrare il simbolo del PDL sulla scheda verde e scrivere MONETA o MONETA CAGLIO. Grazie!

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RINNOVAMENTO POLITICO

E’ un dato di fatto che molto spesso ci ritroviamo ad essere rappresentati da persone che non ci corrispondono.

Quello che vogliamo è che chi si avvicina alla politica lo faccia non per una scelta residuale ma per passione, convinto di avere idee per cambiare l’esistente.
La base deve essere un progetto politico che abbia radici forti.

Forse parole come “ Dio, Patria, Famiglia” “Tradizione” “Amore della Nazione” possono suonare obsolete ma per noi non lo sono.

Non si può costruire un futuro se non si conosce il passato.

Un albero cresce se ha radici forti radicate nel terreno.
Ecco, noi vogliamo che a rappresentarci siano donne e uomini con principi forti.

Orgogliosi di essere italiani, orgogliosi di appartenere ad una cultura millenaria che è il percorso e la sintesi delle varie tradizioni europee.

Ma ciò non basta, chi ci rappresenta deve avere anche altri requisiti perché se è vero che a ciascuno deve essere data ogni possibilità è anche vero che ciascuno di noi è artefice del proprio destino.

E quindi accanto all’impegno, che deve essere la pietra angolare, il politico deve dimostrare di saper camminare sulle sue gambe e di non avere bisogno della politica per sopravvivere.

Sull’esempio di quello che era il “cursus honorum” chi, con le caratteristiche di cultura, professionalità e capacità intraprende la carriera politica deve dimostrare di saper salire i gradini delle cariche. Deve esserci un tempo per iniziare ed uno per progredire.

Quindi sarà necessario che, innanzitutto, chi si avvicina alla politica dimostri un curriculum che non può prescindere dalle sue caratteristiche personali di rettitudine, preparazione e capacità di impegno. Deve conoscere e presentare un progetto politico che sia di lungo respiro perché uno dei nostri mali è quello del “tutto e subito”.

Va da sé che questo presupponga anche una conoscenza approfondita della nostra cultura, delle nostre tradizioni, delle nostre leggi.

Vogliamo gente preparata che sappia e, soprattutto, sia capace, perché ha già dimostrato, anche in altri campi, di saper eccellere.

“Aristos” nel senso dei “migliori” sono questi gli individui che ci devono rappresentare.

Ma l’individuo dovrà essere capace di mettere prima di sé e dei suoi interessi le idee a cui si è votato.

Quindi un’altra caratteristica imprescindibile che dovrà avere sarà quella dell’onore e della fedeltà. “Electa una via non datur ad alteram” se scelgo vuol dire che ho riflettuto, elaborato e mi sono affidato ad una idea e a chi sopra di me la rappresenta. L’unica possibilità di modificare la mia fedeltà sarà data dal fatto che chi ho scelto abbia in qualche modo “tradito” le idee che ci univano. Le idee, i progetti vengono prima di tutto. Non vi è posto per i trasformismi.

Milano 2011: ReAzione Aristocratica



Aristocratici candidati alle elezioni amministrative di Milano:

Marchese Gian Paolo Landi di Chiavenna
(Popolo della Libertà con Letizia Moratti– Comune di Milano)

Nobile Alessandro De Mojana di Cologna
(Progetto Milano Migliore con Letizia Moratti – Comune di Milano)

Conte Gianluca Bonazzi di Sannicandro
(Fiamma Tricolore / Gabriele Leccisi Sindaco– Comune di Milano)

Conte Fulvio Moneta Caglio de Suvich (PDL – Consiglio di Zona 1)

Nobile Mario Mazzocchi Palmieri (PDL - Consiglio di Zona 7)

Conte Marco Anguissola di San Damiano (PDL – Consiglio di Zona 8)

giovedì 14 aprile 2011

La destra, il PDL e la Moratti



MILANO ELEZIONI COMUNALI
Monarchici senza Letizia
I "neri" di Milano contro la Moratti.
di Alessandro Da Rold (Lettera43)

Non c'è solo il Terzo Polo di Manfredi Palmeri a turbare i sonni di Letizia Moratti in vista dell'appuntamento elettorale del 15 maggio, quando i milanesi dovranno scegliere tra lei e Giuliano Pisapia il prossimo sindaco di Milano. Nei meandri del capoluogo lombardo si stanno muovendo nemici «destri» molto particolari. Si tratta della nobiltà nera milanese: conti, principi o ex pluridecorati della X Mas. Un variegato mondo di ex combattenti, che potrebbe vendere cara la pelle creando non pochi problemi all'ex ministro dell'Istruzione. Tanto che lunedì sera, in una riunione definita da alcuni partecipanti una via di mezzo «tra il ballo del Gattopardo e il bar di Guerre Stellari», la Moratti ha incontrato i reduci. Senza però trovare un accordo.

BOMBA FASCIO-MONARCHICO.

In queste ore così convulse, a tre giorni di distanza dalla chiusura della presentazione dei candidati, è scoppiata in seno al Popolo della Libertà un granata «fascio-monarchico-patriottica». Quella fetta di elettorato che si riconosce «negli antichi valori» di Casa Savoia, con rimandi nostalgici alla Repubblica di Salò, si è vista infatti chiudere la porta dalla lady di ferro di palazzo Marino e potrebbe presentarsi da sola alle elezioni comunali.

Le preoccupazioni di La Russa

Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ex missino, si è preoccupato che quest'anima della città non venga tenuta fuori dall'alleanza pro Moratti nella prima tornata elettorale. Soprattutto dando un'occhiata ai sondaggi, che danno il sancora in affanno su Pisapia. «Basterebbero le preferenze che abbiamo preso alle scorse elezioni comunali per mettere in crisi la Moratti e obbligarla al ballottaggio. Noi, ripeto ancora una volta, siamo pronti a tutto, non abbiamo nulla da perdere e amiamo le battaglie difficili: 'molti nemici, molto onore'», tuona il «Barone Nero», Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas, raggiunto da Lettera43.it.

DALL'ISOLA AL COMUNE.

Il primo cittadino avrebbe deciso di non candidare il vice presidente del consiglio comunale Stefano Di Martino, perché coinvolto negli scontri di via Paolo Sarpi del 2007, quando la Chinatown cinese esplose causando disagio e preoccupazioni nella cittadinanza. Eppure Di Martino è esponente di non poco conto per quel mondo di ultraottantenni che ancora si commuovono ricordando gli ultimi giorni di sua Maestà Umberto II nel nostro Paese. Fu proprio lui a riappacificare Emanuele Filiberto Di Savoia con il Duca d'Aosta durante i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. E non è un caso che proprio Emanuele Filiberto, in questi giorni sull'Isola dei famosi, abbia dato la propria disponibilità a scendere in campo al primo turno delle amministrative contro la Moratti.

Il misto bosco fascio monarchico

In questo mondo «da grigliata mista», come lo chiama lo stesso Jonghi Lavarini, si muovono vorticosamente discendenti di Ascari, ufficiali del Regno d'Italia di Albania, ammiragli e generali ormai di una certa età. Ma anche i tifosi di estrema destra di Inter e Milan, frequentatori del centro sociale Cuore Nero e molti nostalgici di Benito Mussolini: insomma l'anima nera dell'ex capitale morale d'Italia è in subbuglio.

DAME, CAVALIERI E AMICI DI PINOCHET.

E poi ancora, come dimenticare la gran Dama Silvana Fiolini Alessio o il «nobile cavaliere» Sandro Pierato, «senatore del regno». Quindi la principessa Beatrice Feo Filangeri di Cutò e la contessa Anna Maria Teodorani, quest'ultima nipote del Duce. Il vero collante parrebbe essere Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, ma una menzione speciale va data anche al conte cavaliere di gran croce Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia (presidente del centro studi Patria e libertà e amico personale della famiglia Pinochet). E come dimenticare i principi Alexander Comneno Otranto di Bisanzio e Andrea Scirè Borghese: il primo, ora ultranovantenne, fu volontario delle Ss italiane, mentre il secondo è il nipote di Julio Valerio Borghese.

L'INCONTRO DI METÁ MARZO.

Pensare che la Moratti li aveva incontrati nemmeno a metà marzo per una rievocazione patriottica. Alla manifestazione erano presenti tutte le organizzazioni combattentistiche e d'arma. Tra queste la storica Associazione nazionale arditi d’Italia e una «folta», si legge nelle cronache dell'epoca, delegazione della Associazione combattenti della X mas, rappresentata, oltre che dal vice presidente nazionale, Sergio Pogliani, da ben tre reduci di guerra. La Moratti è avvisata.

Mercoledì, 13 Aprile 2011

http://www.lettera43.it/politica/13109/monarchici-contro-letizia.htm

martedì 29 marzo 2011

I soliti comunisti: ignoranti, faziosi, bugiardi ed infami.



I soliti comunisti: ignoranti, faziosi, bugiardi ed infami.

Ecco il tragicomico articolo del solito compagno Saverio Ferrari, pubblicato, domenica scorsa, sul quotidiano comunista IL MANIFESTO:

La nobiltà nera si scalda. In campo con la Moratti
Fascisti e nostalgici del re nel cartello del sindaco uscente
Saverio Ferrari - il manifesto - 28/03/2011

L'ultima in ordine di tempo, in vista delle prossime elezioni amministrative, è stata la richiesta di Roberto Jonghi Lavarini ai vertici del Pdl di essere candidato alla presidenza della circoscrizione del centro storico di Milano. L'auto-investitura è stata ufficializzata con un comunicato in cui lo stesso Jonghi Lavarini ha reso noto il sostegno da parte di associazioni come Destrafuturo (in realtà la corrente da lui stesso fondata all'interno del Pdl), ma soprattutto di alcuni ordini professionali, tra cui l'Ampe (Assoedilizia), l'Unione dei piccoli proprietari immobiliari e l'Associazione nazionale degli amministratori condominiali. Si poteva pensare a una delle sue solite sparate, ma è arrivata da parte di Massimo Corsaro, vice capogruppo Pdl alla Camera, la conferma che il partito sta valutando la proposta.
Roberto Jonghi Lavarini, 38 anni, dal 1994 consulente immobiliare nella società di famiglia, meglio conosciuto come il «barone nero», è una delle figure più note del neofascismo milanese. Tra i fondatori di Cuore nero e grande organizzatore di commemorazioni della Marcia su Roma, oltre che di spedizioni a Predappio sulla tomba del duce, si vanta di aderire alla Fondazione Augusto Pinochet e di intrattenere rapporti con l'Npd, il partito neonazista tedesco, e con la destra razzista boera in Sudafrica.
La sua iniziativa più recente è stata il 23 marzo scorso al Cimitero Monumentale davanti a una cripta edificata nel ventennio dove sono state raccolte le spoglie di alcuni squadristi milanesi, per celebrare con i reduci della Rsi il 92° anniversario di fondazione dei Fasci di combattimento, ovvero omaggiare i manganellatori e gli assassini che accompagnarono con le loro violenze l'ascesa al potere di Mussolini. Ma quel che ultimamente più connota l'azione di Roberto Jonghi Lavarini è un forte presenzialismo a tutte le iniziative e feste di gruppi di nobili e ordini cavallereschi. Vantando un titolo (barone di Urnavas), il tentativo sembrerebbe quello di voler rappresentare, si dice con l'approvazione del principe Vittorio Emanuele di Savoia, le associazioni e i circoli dei nobili «militanti», cioè di quella minoranza di aristocratici che ancora tiene a titoli e stemmi senza più alcun valore. Ambienti reazionari legati persino ai discendenti degli Asburgo o dei Borbone.
Il filo nero è rappresentato dal centro studi Patria e Libertà del conte Fernando Crociani Baglioni (patrizio romano), centro di cui Jonghi Lavarini è vice presidente, al quale continuano ad aderire nobili e non solo da tutta Italia. Si tratta oramai di un vero e proprio partito aristocratico, lo stesso che ha invitato Berlusconi a feste sia Roma sia a Palermo (grottesco il 5 marzo scorso il gran Ballo del Gattopardo nel salone di Palazzo Principi Resuttano con abiti dell'Ottocento, ospiti gli antichi rappresentanti dei regni preunitari), e che ora spinge per avere dei suoi rappresentanti in politica, ovviamente nel Pdl.
Una «nobiltà nera» attiva grazie a figure come il principe «papalino» Lillo Sforza Ruspoli di Cerveteri (più volte candidato coll'Msi, Forza nuova e alle scorse elezioni europee con la Lega nord), il principe «carlista» Sisto Ugo Borbone di Parma, il conte Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo (tra i promotori di un comitato per «Foggia città martire« a seguito dei bombardamenti anglo-americani nella seconda guerra mondiale), il conte Ludovico Boetti Villanis Audifredi (ex deputato missino di Torino), il conte Alessandro Romei Longhena (paracadutista AnpdI e della Fiamma), l'anzianissimo principe Alexander Comneno Otranto di Bisanzio (ex volontario nelle SS italiane), il principe Andrea Scirè Borghese (nipote del comandante della Decima Mas), la principessa Beatrice Feo Filangeri di Cutò e la contessa Anna Maria Teodorani (nipote di Mussolini), ma anche il conte Gianluca Bonazzi di Sannicandro, ora segretario lombardo della Fiamma tricolore, il conte Gianfilippo Brambilla di Carpiano, amico della famiglia Rauti, e il conte Fulvio Moneta Caglio de Suvich, capogruppo prima di An e poi del Pdl, in zona 1 a Milano.
A fare da sponda nel capoluogo lombardo, insieme a Jonghi Lavarini, Stefano Di Martino, vice presidente del consiglio comunale, monarchico di lungo corso, promotore sabato 19 marzo di un convegno per il 150° dell'Unità d'Italia a Palazzo Marino con i reduci della Repubblica sociale italiana, i discendenti degli ascari e alcuni ufficiali del «Regno italiano in Albania», presenti il sindaco Letizia Moratti e il ministro della difesa Ignazio La Russa. Il successivo corteo in piazza Duomo, per deporre una corona al monumento di Vittorio Emanuele II, ha visto sfilare, al suono della «marcia reale», i labari della Decima Mas a fianco delle bandiere sabaude.
Il tutto sullo sfondo della campagna per le prossime elezioni comunali dove il cartello che si sta componendo attorno al sindaco uscente si configurerebbe pesantemente marcato da sigle e personaggi provenienti dal neofascismo. E se al momento non si è ancora riusciti a stringere un accordo con La Destra di Storace, un patto è già stato invece sottoscritto con la Fiamma Tricolore, che tra i propri candidati annovererà Gabriele Leccisi, figlio di Domenico, il trafugatore della salma di Mussolini nell'aprile del 1946. Ma è direttamente nel Pdl che si giocherà la partita tra chi, espressione dell'estrema destra, potrà realisticamente puntare al consiglio comunale. I candidati-concorrenti saranno due: Antonluca Romano, rappresentante «ufficiale» della destra sociale di Gianni Alemanno (guidata a Milano da Carlo Fidanza e Paola Frassinetti) e Marco Clemente sostenuto da diversi ex An, dalle curve dello stadio, dai rimasugli di Cuore nero e Casa Pound.
Il gruppo Hammer-Lealtà e Azione non ha ancora deciso quale dei due appoggiare. Francesco Cappuccio ha definitivamente abbandonato sia Casa Pound sia il Centro Identitario di Borghezio, diventando responsabile dello Spazio Ritter, giostrandosi fra La Destra di Storace e i Circoli Nuova Italia di Alemanno. Lino Guaglianone, ex Nar, e l'avvocato Piero Porciani, dal canto loro sosterranno invece Marco Osnato, il cognato del coordinatore provinciale del Pdl Romano La Russa, nonché dirigente Aler attraverso cui è stata concessa una sede, in viale Brianza, proprio al gruppo neonazista degli Hammer.
Forza nuova in controtendenza andrà per conto proprio. Ma è dentro l'alleanza che appoggerà Letizia Moratti che sta confluendo gran parte dell'estrema destra milanese. Tra nostalgici del Re e fascisti.

http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3114&Class_ID=1004

lunedì 21 febbraio 2011

Gran Ballo del Gattopardo



Il Conte Fernando Crociani Baglioni e la Principessa Irma Capece Minutolo di Canosa, in rappresentanza ufficiale del Centro Studi Patria e Libertà, interverranno alla festa per il 150° Anniversario dell’Unità Nazionale organizzato, a Palermo, dalla consocia Donna Beatrice Feo Filangeri dei Principi di Cutò, Consigliere per i grandi eventi scientifico-culturali e le manifestazioni artistiche nazionali e internazionali. Si tratta, non solo di una festa mondana ma di un grande evento culturale internazionale che vedrà la partecipazione, oltre che di aristocratici giunti da tutta Europa, anche di esponenti della cultura e della politica italiana.

Roberto Jonghi Lavarini
v.Presidente C.S. Patria e Libertà

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Segue articolo inerente:

Beatrice Feo Filangeri riunisce tutta l'aristocrazia italiana a Palermo per festeggiare il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia

Grazie a Donna Beatrice Feo Filangeri dei Principi di Cutò (discendente diretta di Tomasi di Lampedusa) e all’iniziativa di un gruppo di suoi amici si terrà a Palermo, nella data del 5 marzo, uno degli eventi piu’ “invidiati” di questo inverno 2011: Il gran Ballo del Gattopardo. Le liste di accredito sono chiuse ma ancora arrivano richieste da ogni parte d’Italia e non solo. Evento esclusivo e privato, ma soprattutto gratuito grazie alla generosità e contributo di molte aziende. Il ballo cade proprio nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni d’unità italiana, ed è proprio questo il leit motiv della festa: riunire insieme ospiti provenienti dagli antichi regni preunitari per divertirsi tutti insieme sotto l’egida di una unica e grande nazione. Non manca davvero nessuno all’appello, il felino gattopardo ha smosso tutti. Nobili e liberi professionisti balleranno dalle ore 22 nel magnifico salone di Palazzo Principi Resuttano. Per una notte l’antico palazzo sarà nuovamente illuminato dalla calda atmosfera delle candele ed il salone da ballo vedrà in pista gentiuomini e gentildonne in abiti dell’800’. Nel corso della serata sarà possibile degustare prodotti tipici e vini di eccellenza.

Noi che amiamo gli scoop ecco alcuni altisonanti nomi che saranno presenti. Da Modena la contessa Elisabetta Giriodi di Monastero Panissera. Dalla Sardegna arriverà la contessa Consuelo Della Chiesa Di Cervignasco e Trivero, il marchese Kenzo Chiavari, la marchesa Giovanna Faà di Bruno, il n.h. Giulio di Negro. Dal Regno delle due Sicilie,oltre Donna Beatrice Feo Filangeri, la principessa Irma Capece Minutolo, la duchessa Vittoria Biondi Morra di Belforte, il marchese Fulvio Sarzana di Sant’Ippolito, la duchessa Beatrice Caffarelli, il n.h. Fabio Massimo Pellicano Barletta, il principe Davide Ruffo di Calabria, il n.h. Vincenzo Gambini Vera d’Aragona, la principessa Alessandra Rocco di Torrepadula accompagnata dal n.h. David Vallarelli Braccio D’Oria, la n.d. Maria Calefati di Canalotti, il marchese Montani della Fargna, la principessa Igeia Lanza di Scalea, la n.d. Anna Burgio delle Gazzere. Dalla Toscana la principessa D’Asburgo Lorena, il conte Massimiliano Pulvano Guelfi, la contessa Emilia Paglicci Reattelli. Da Venezia Emanuele Bongiorno di Canigliari,(i gioielli prestigiosissimi che indosserà Beatrice Feo Filangeri) sono della Pagoda international gioielli e creazioni per il cinema. La padrona di casa sfoggerà una parure da sogno. Da Roma l’immancabile principe Carlo Giovannelli Marconi, la principessa del Drago Marescotti, il marchese Alessandro Carletti, il conte Fernando Crociani Baglioni, il n.h. Paolo Dragonetti,il principe Giuseppe Grifeo di Partanna. Da Parma e Piacenza i conti Pietro e Rafael Zanardi Landi di Veano. Dal Lombardo Veneto: il n.h. Alvise Orsini. Ci sarà un discendente di Rossini, Francesco Paolo De Cunto, e perfino delegati dalla vicina Francia, il conte Bertrand De Royere, dalla Spagna il nobile Carlos Aros Portell e Gonzalo Orquin, dalla repubblicana dominicana la charmant Liza Alvarez, da Bruxelles la principessa Maria Galitzine D’Hasbourg Lorraine imparentata niente meno con i Romanov, dalla Polonia il conte Antoni Taczanowski e Jan dei principi Poninski, dalla California Karie dei baroni Rothschild. E’ addirittura previsto l’arrivo di due sceicchi dall’Arabia Saudita!!

Ma ci saranno tanti altri simpaticissimi personaggi del mondo dell’avvocatura, della medicina, dell’arte e della politica. Tutti insieme e tutti a ballare a Palermo per festeggiare una sola nazione.Gli ospiti sono tutti alla ricerca del vestito piu’ glam, prese d’assalto le sartorie dei teatri piu’ famosi d’Italia, anche perché si preannuncia un piccolo cadeau per l’abito piu’ bello. Palermo preparati e dai il meglio di te stessa per accogliere gli oltre 250 invitati e per una notte ritornerai Capitale del Regno di Sicilia al suono del Valzer di Verdi.

http://glieventidelmarchese.blogspot.com/